(n° 2 - 2012)
Abbuffiamoci cosi', senza bon ton:
quando per una tartina si rischia la vita!
a cura del Maestro Alberto Presutti
Gli aperitivi costituiscono un momento piacevole d’incontro e di conversazione e il buffet, che non è altro che un pranzo in piedi, è il fulcro attorno al quale si sviluppano vernissage ed ogni altro evento sociale o mondano.
Purtroppo, l'esperienza di frequentatore di eventi, anche quale esperto di Bon Ton, mi vede costretto a testimoniare la maleducazione fino all'arroganza che i buffet paiono far scatenare anche nei partecipanti più compassati o di età avanzata.
E' davvero inverecondo come d'un tratto, a mò di sciame, tutti gli invitati, apertosi il buffet, si gettino su tartine, dolci e salati, e bevano, anzi, taluni sbevazzino, oltre misura, come mai farebbero a casa non dico loro, ovviamente, ma già di semplici conoscenti.
Tra chi si piazza davanti ad un vassoio ingollandosi in continuazione, chi, ostruito, sgomita e allunga telescopicamente le braccia a cercare di cogliere, alla cieca, con mano dalla morsa a pinza, pur che sia qualcosa di commestibile, chi altro, addirittura, munito di sacchetto di carta, strategicamente portato da casa, se lo riempie, facendo scorta di tramezzini e bignè, per la cena o la colazione del giorno dopo.
Tutti ignorano tutti, presi da una fame che pare atavica, neanche fossero stati digiuni giorni e giorni, sotto l'occhio abituato e rassegnato, dei camerieri,
Il buffet viene ripulito tanto bene da non scorgervi più neanche le briciole dell’allestimento alimentare.
Non v'è Bon Ton o Galateo che tengano o trattengano questi invasati che s'abbuffano fino allo sfinimento, rimanendo essi stessi sorpresi, dalla velocità con cui il cibo sparisca e restano a bocca aperta, delusi.
Forse un simile rimpinzarsi è un desinare compulsivo quello che il buffet eccita ed istiga, sicuramente è la morte del buon gusto e del buon senso, dell'educazione e del rispetto per chi ha fame sul serio!