NOZZE E BON TON
in pillole.
Il matrimonio, per tradizione, è sempre stato annunciato dai genitori degli sposi, attraverso un cartoncino stampato a libro, ossia la cosiddetta "partecipazione".
I tempi cambiano e da queste regole i futuri sposi non dipendono più, tanto che si ancora, ovviamente, ricorrere alla forma classica ma, ed è questa la novità saliente, gli stessi futuri sposi possono annunciare il proprio matrimonio.
E' da considerarsi, poi, di cattivo gusto far annunciare ai genitori il matrimonio se i nubendi sono in età superiore ai trent'anni ed indipendenti economicamente.
La partecipazione di matrimonio contiene semplicemente l'annuncio da parte dei genitori, i nomi degli sposi, il luogo la data e l'ora della cerimonia, gli indirizzi dei nubendi per il recapito dei regali, e l'indicazione di dove si svolgerà la cerimonia.
Gli inviatati al banchetto troveranno nella busta anche un biglietto che li informa sulla Location e il modo più facile per arrivarvi con l'aiuto di una cartina stradale stampata sul retro, se di difficile raggiungibilità.
Sulle buste delle partecipazioni non trovano iscrizione i titoli accademici, mentre si possono utilizzare quelli nobiliari.
Se lo sposo (o la sposa) siano orfani, l'annuncio sarà dato da un solo genitore. Se la madre di uno degli sposi è vedova risposata, parteciperà con il cognome del secondo marito preceduto da quello da nubile.
Qualora i genitori siano separati ma siano rimasti in buoni rapporti, potranno partecipare insieme (la moglie con il cognome da ragazza), nel caso, invece, non siano buoni i rapporti, l'annuncio lo dovrà fare il genitore a cui è stato legalmente affidato il figlio.