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"BUSINESS ETIQUETTE: CONIUGARE L'ESSENZA DELL'ESSERE CON QUELLA DELL'APPARIRE". RUBRICA A CURA DI ALBERTO PRESUTTI SU "TRADINGLIVESHOW"




NON SI DICE PIACERE

RUBRICA DI BUSINESS ETIQUETTE

Il Bon Ton e la Business Etiquette sua estrinsecazione aziendal-professionale, fissano le regole per chi sa e vuole coniugare l’essenza dell’essere con quella dell’apparire, la cultura con il denaro, le responsabilità con il savoir vivre.


Inizierei, qui di seguito, una disamina, in ordine alfabetico, dei pregi propri del vero “Signore” come del vero “Professionista”.

A: come AFFABILITA’: Purtroppo, cortesia e Buone maniere sembrano non appartenere più alle classi dirigenziali che invece sfoggiano comportamenti ed atteggiamenti strafottenti, arroganti, presuntuosi. Il vero “Professionista”. è, in primis, un gentleman!

B come BACIAMANO: E’ tornato di moda, ma guai a eseguirlo con modi ruvidi o cialtroneschi, con ruffianeria ed esibizionismo del gesto. Mai all’aperto. Mai se la signora è in piedi.

C come CONCISIONE: Saper usare la sintesi è qualità rara. il vero “Signore” sarà sempre molto parsimonioso di parole, evitando di dilungarsi su fatti e, soprattutto, persone, questo per stile come anche perché per il vero “Professionista” il tempo è denaro. I chiacchieroni non danno una buona impressione di se stessi. Solo gli imbonitori, infatti, parlano tanto.

D come DENARO: E’ un mezzo ma non undio da idolatrare. Il vero “Professionista” quanto il vero “Signore” non ne parla mai né lo ostenta. Il denaro è importante ma non è un fine. Se di famiglia, il denaro deve essere rispettato e non dilapidato. La differenza tra il vero “Signore” e chi non lo è, si evince dal rapporto con il denaro.

E come: ESIBIZIONISMO: Un vero “Signore” è riservato ed elegante e queste sono qualità che si possono acquisire ma, in generale, fanno parte del DNA. Il vero “Professionista” sa scegliere sempre l’abito giusto per ogni occasione senza che questo divenga uno status symbol ma sia semplicemente indossato come fosse una nuova pelle.

F come FORZA: Forza d’animo, risorsa indispensabile come la passione (vedi alla P). Un vero “Signore”, innanzitutto, è forte ma sa lasciarsi andare, si commuove ma evita scene madri. Il vero “Professionista” è forte con i forti, mai con i deboli.

G come GUSTO: Il Buon gusto è caratteristica imprescindibile sia del vero “Signore” che del vero “Professionista” che, peraltro, non impongono a nessuno di loro conoscenza. Il cattivo gusto è, invece, un marchio indelebile.

H come HOTEL: Un albergo, per il vero “Signore”, è un po’ come una seconda casa, non vine scelto se anonimo o fatiscente, confusionario o turistico o gestito da chi non sa fare il mestiere dell’albergatore. Il vero “Professionista” è un grande conoscitore di hotel, in quanto in albergo riceverà i suoi clienti, quindi non si può permettere brutte figure.

I come IMPRESSIONE: Non vi è assolutamente la possibilità di fare una seconda buona impressione se si è fallito alla prima. Questa è una delle regole principali della Business Etiquette che andrebbe incorniciata.

K come KILOGRAMMI: Il vero “Professionista” non sarà mai sovrappeso che è un modo per denotare la poca cura che si ha di sé e della propria salute, oltre a comunicare cattive abitudini alimentari. La pancia non è più, oggigiorno, unsimbolo di potere!

L come LUSSO: Il vero “Signore” apprezza il lusso ma non lo ricerca in modo affannoso e non ne è schiavo: Il . Il lusso per il vero “Professionista”, invece, è il suo cervello, che se fa la differenza tramuta gli incontri in tante occasioni di successo.

M come MOBBING: Il vero “Professionista” non si presterà a fare mobbing nei confronti di un collega, in quanto si comporterà sempre lealmente e da galantuomo con tutti.

       

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