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"IL BON TON E LE REGOLE DELLA CONVIVIALITA'". Rubrica di Bon ton e galateo di Alberto presutti su "postpopuli.it"


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Rubrica mensile di Bon Ton e Galateo

IL BON TON E LE REGOLE
DELLA CONVIVIALITA'

(11 Marzo 2012)


La buona convivialità è comunicazione efficace di se stessi agli altri. A tavola si comunica il proprio status, culturale e di gusti. Pertanto, se vi è un rischio, nello spezzare il pane con gli altri commensali, è quello di farsi notare per la mancanza di stile e di educazione, lacune da cui emana un cattivissimo odore, che rovinerà in tutti i casi la convivialità stessa. Quando si siede a tavola, chiunque tende ad abbassare le proprie difese, scoprendosi. È in quel preciso momento che emerge la conoscenza o meno delle regole del Galateo che, se interiorizzate, armonizzano la convivialità, mentre altrimenti la rendono intollerabile.


Il Bon Ton, da sempre, differenzia il vero “signore” dal guitto, che s’improvvisa edotto inventando nell’occasione, con istinto gretto, un comportamento che ritiene consono allo stare a tavola, magari iniziando con l’augurare “Buon appetito!”, che ben si sa, non è auspicio da fare.

Con la postura che sarà eretta, le gambe raccolte sotto la sedia e mai allungate a tentar rilassamento, ai gomiti mai appoggiati sul tavolo e con il tovagliolo che starà spiegato con leggerezza sulle ginocchia, il commensale educato darà testimonianza delle Buone maniere da tenersi a tavola.

Sarà l’uomo che, con eleganza ed armonia di gesto, servirà da bere alla propria dama, la quale, se astemia, avrà solo da dire:”No grazie!” e non da posare a schermatura, la mano sul bicchiere del vino.

Le posate saranno sempre maneggiate con levità, ma con fermezza, così che non sembrino penne per scrivere, né saranno mai brandite a guisa d’arma bianca, come non si parlerà gesticolando con esse in mano, cosa tra l’altro assai pericolosa. Nella convivialità, il Bon Ton ribadisce con forza che il “cellulare” non può trovare spazio sulla tavola apparecchiata, né poi lasciato squillare in tasca, e sarà quindi opportuno spegnerlo. Sarà da molti visto come un comportamento formale o da “vecchia” educazione, ma le dame apprezzeranno che i signori non si dimentichino di alzarsi, quando una di loro “va ad incipriarsi“.

Consiglio fondamentale del Bon Ton, infine, è che nella conversazione a tavola sarà bene astenersi da trattar argomenti ferali, pruriginosi o tendenzialmente stomachevoli, oltre naturalmente dall’evitare di fare pettegolezzi e gaffe, spesso da qualcuno scambiati per semplici, argute confidenze.











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